Knocturne è un colpo notturno (“knock”, “nocturne”), è l’oscurità che bussa alla porta. Tornati lo scorso febbraio con il loro atteso terzo album, pubblicato come i precedenti dal collettivo We Were Never Being Boring, i Be Forest sono una delle band più rilevanti degli ultimi dieci anni per quel che riguarda la scena indipendente italiana, affermatasi anche a livello internazionale, in Europa e negli Stati Uniti, dove di recente hanno suonato nuovamente nel corso di una lunga serie di concerti che li ha condotti anche sui palcoscenici dei festival The Great Escape e SXSW. Adesso, a seguire i numerosi live già inanellati con successo in inverno e primavera, è scattata l’ora del nuovo tour estivo organizzato da DNA Concerti.
Dopo il sorprendente esordio Cold del 2011 (ristampato nel 2017) e l’acclamato Earthbeat del 2014, dopo aver insomma fronteggiato il ghiaccio di foschie shoegaze e il fuoco di ritmiche tribali, Knocturne rappresenta quel buio interminabile che restituisce il senso stesso dell’avventura sonora del trio di Pesaro, formato da Costanza Delle Rose (voce, basso), Erica Terenzi (voce, batterie, Eminent) e Nicola Lampredi (chitarra). Addentrarvisi significa avere il coraggio di fronteggiare l’ignoto, oppure di abbandonarsi al conforto. I confini di riferimento, che siano post-punk o dream pop, si fanno meno netti: a risaltare, a risplendere è soltanto una personalità immediatamente riconoscibile. Con un sound analogico, scarno e minimale. Knocturne è stato prodotto da Steve Scanu insieme ai Be Forest, registrato e mixato da Steve Scanu e masterizzato da Josh Bonati.