Passati per la prima volta in Italia già nel lontano 2013 come supporto degli Awolnation e ritornati in varie occasioni, anche prestigiose, a seguito di Muse e Biffy Clyro, sono approdati allo Spazio 211 di Torino, per un’unica data italiana, gli Arcane Roots.
La pubblicazione del secondo album, Melancholia Hymns avvenuta nel 2017 ha evidenziato un cambio di traiettoria musicale da parte della band inglese, che è partita da un retaggio post-harcore , ha affinato certe influenze del rock progressivo ed ha inserito elementi di elettronica, senza snaturare l’essenza del suono. Anzi, quella che si è vista domenica 18 marzo, è una band che è cresciuta in maniera esponenziale dal vivo (proprio in virtù dei numerosi concerti live), in grado di alternare e calibrare perfettamente momenti quasi ambient a sfuriate chitarristiche e vocali che riescono a far pogare il pubblico.
Probabilmente, proprio per il fatto che la proposta musicale non è “ruffiana” come per alcuni esponenti del rock sopracitati, non diventeranno famosissimi, ma sono riusciti a crearsi un seguito di fan che conoscono a menadito pure i testi delle canzoni.
La scaletta ha privilegiato ovviamente l’ultimo album, recuperando solo Triptytch dal primo Blood & Chemistry ma facendo anche una selezione di brani dagli EP, comprese You are ed Home tratte da Left fire del 2011 e proponendo un’inedita, per ora, Landslide, eseguita solo in questo tour del 2018.
Ringraziamo Gianluca Gozzi e Spazio211 per l’invito
Scaletta:
Off the floor (Alternative ending)
Matter
Solemn
Landslide (inedito)
Leaving
Triptytch
Before me (alternative version)
Indigo
Slow dance
Arp
You are + Home
Curtains
If nothing breaks, nothing moves
Half the world
In apertura di serata i Grumble Bee, o dovremmo parlare al singolare, dato che è il progetto musicale di una sola mente, Jack Bennet: , multi strumentista inglese, deluso dalle esperienze di gruppo ha deciso di gestire completamente la sua produzione, ovviamente facendosi accompagnare dal vivo da un bassista ed un batterista. Ritornelli pop presentati in una confezione di rock alternativo che rendono il tutto molto gradevole e trascinante. Da tenere d’occhio (nella gallery alcune foto del loro set)
Foto di Vincenzo Nicolello
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